Massimo Carrà, Le icone laiche di Giovannetti, luglio 1998

"Ho avuto modo di osservare, in questi ultimi anni, l'evolversi graduale della ricerca pittorica di Giovannetti. Proseguendo nell'affinamento del suo linguaggio, il pittore mi sembra avere esercitato un controllo efficace sulla componente decorativa che all'origine connotava la sua vena. Sono così nate le sue icone laiche, siano fieri busti virili o trasognate fanciulle, siano scorci di paesaggio montano o volti colte in un mansueto abbandono. Figure, animali, oggetti si articolano secondo una evidente preoccupazione struttiva di equilibri tra spazi e volumi, tra le due e le tre dimensioni.
Anni, dunque, di chiarimento a se stesso, questi recenti; e devo dire che gli esiti paiono indubbiamente positivi.
Come in tanta parte dell'arte iconica, anche qui il pittore opera una idealizzazione della realtà: una idealizzazione che si accompagna ad un intervento costante di fantasia visionaria e magari trova il suo svincolo in un colore sontuoso folto di implicazioni mentali. Ed è, per Giovannetti, il presupposto atto a ricreare una sua realtà, una 'realtà altra', di una misura particolare, fatta di scansione della memoria sul presente, di emozione attuale sul ricordo lontano, denso di suggestioni vissute o fantasticate. Con il risultato di dare vita a una sorta di allegoria, in bilico fra passato e presente, e così pure tra mondo esterno e interiorità dell'artista. Sentimenti e pensieri ora lievi ora ansiosamente intricati si ammantano e al tempo stesso si nascondono in un velo tenue di magia melanconica, come in una favola triste di non effimera consistenza. In questa atmosfera vagamente artefatta il pittore si muove mischiando un disegno accurato alle preziose vibrazioni cromatiche, dove ogni lato sa scegliere senza azzardi la sua collocazione in un definito sistema di spazi, forme, colori. E' evidente che Giovannetti crede con fiducia alla facoltà di chiarire attraverso questi mezzi esclusivamente pittorici un ordine di rapporti attivi fra sé e il mondo esterno, che può essere anche un mondo di rimpianti e di sogni. Nell'ambito dignitoso che gli compete guarda alle cose e le filtra come fonti di sentimenti durevoli cercando di dare risposta alle domande che esse gli pongono. Risposte espresse con discrezione e in tono ben calibrato, capaci di attestare una tenera attenzione a uomini e cose visti con civile nostalgia evocativa".
Luglio 1998

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Gian Paolo Giovannetti pittore Sito internet ufficiale
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