1981
Personale a Fabiano, “Interventi poetici e pittorici nelle grandi dimensioni”. Esce, tra l’altro, un significativo articolo su “La Nazione”. Mostra personale alla Galleria “Uraniadue” in Firenze (dove conosce Vinicio Berti) e alla Sala delle esposizioni in Marina di Pietrasanta.
Espone un quadro di grandi proporzioni nell’atrio del Palazzo Comunale di Pietrasanta, assieme a Franco Miozzo..
1982
Personale a Fabiano, “Poetica e dramma degli uomini dal volto antico”.
Mostra “Giovani presenze artistiche in Toscana” in Forte dei Marmi.
Prima mostra di promozione culturale in Camaiore . Personale in Saletta Rugantino in Forte dei Marmi
1983
Personale a Fabiano, “Dieci anni di ricerca pittorica da Fabiano”.
Collettiva “Omaggio a Padre Eugenio Barsanti” presso il Centro Culturale “Il Pentacolo” in Pietrasanta, voluta dal collezionista ed esperto d’arte Sandro Rubboli. Illustra, assieme a Franco Miozzo e Gianni Carretti il volumetto poetico di Nada Grossi “Non ci sono più sogni”, Tip. Massarosa Offset.
1984
Personale a Fabiano, “L’uomo dietro il colle di marmo”. Escono vari articoli su Versilia Oggi, La Nazione, Il Tirreno e altri. E’ inserito con un’opera nel Museo Storico della Resistenza in S. Anna di Stazzema, pubblicata nel volume di Lodovico Gierut “Una strage nel tempo”, Giardini Editore, Pisa.
1985
Personale a Fabiano, “Coerenza di uno stile”.
Il pittore è in una fase di intenso lavoro artistico, vive un’esperienza quasi francescana nel suo studio, dove spesso lo vanno a trovare i vari amici pittori, quali Virio Bresciani, Emilio Buratti e Franco Miozzo. Visita alcune cittadine dell’Italia Centrale, tra cui Umbertide, Gubbio, Assisi, dove si sofferma per vari giorni eseguendo disegni ispiratigli dalla spiritualità dei luoghi.
Sono periodi – ripetuti nel corso del tempo – in cui segue costantemente le vicende espositive di numerosi artisti come Antonio Ligabue, Carlo Levi, Giorgio Moranti.
1986
Personale a Fabiano, “Il volo del nibbio”.
Personale nell’atrio della Saletta Cinema Marconi in Querceta, con il patrocinio di: Associazione Pro Loco Querceta, Ente Provinciale del Turismo di Lucca, Accademia della Rocca sez. Artistica di Pietrasanta. Si interessano a questa mostra vari critici, giornalisti e politici, quali Paolo Giannarelli e Roberto Roni.
È presente al Centro di Arti Visive “Perseo” di Firenze.
Espone una scultura alla collettiva “Giovani scultori in Versilia”, presso Chiostro S. Agostino in Pietrasanta, organizzata da Paola Raffo.
Collettiva “incontri di poesia” Centro Culturale Luigi Russo in Pietrasanta.
Mostra di pittura, scultura e grafica presso la Scuola Elementare di Azzano.
1987
Personale a Fabiano, “Fabiano: una notte vedendo le volpi giocare”. Dirà il pittore: “Quella sera verso mezzanotte guardando casualmente verso le cave semi abbandonate sentii e successivamente vidi, aiutato dal chiarore della luna, delle volpi che uscite dalla tana mi parevano veramente giocare in armonia con tutto il paesaggio silenzioso della notte. Fu per me quasi una folgorazione che, fra la realtà e la fiaba, ancora oggi fanno parte di questo mio mondo”.
Trasferisce il suo Studio a Fabiano: “Vi arrivai a sera, aiutato da Dino Angelini. Su un’ “Ape” avevo caricato un cavalletto, una scatola di libri, un pacchetto di giornalini su Tex e sette o otto quadri”.
Collettiva Fiera di S. Giuseppe Querceta, dove nel corso degli anni successivi continuerà ad esporre e ad allestire questa manifestazione, insieme al giornalista Roberto Roni e a Lodovico Gierut:: a tal proposito esce il volume di quest’ultimo, con foto di Ottavio Neri, dove c’è una biografia ed una istantanea che lo riguardano. Tra gli altri ‘personaggi’ raffigurati: Vando d’Angiolo, Mario Soldati, Vittorio Gassman, Gianni Rivera, Leonetto Amadei, Giuseppe Migneco.
Nel mese di dicembre vengono pubblicati alcuni suoi disegni, insieme a quelli di Franco Miozzo e Gianni Carretti, nel libro di poesie "Con tanto amore" scritto da Giuseppe Giannarelli, edizioni Il dialogo, curato da Lodovico Gierut.
1988
Personale a Fabiano, “Estate sotto la neve con figure venute da lontano”.
Espone in “Arte per la vita”, Forte dei Marmi ed alla prima mostra di pittura e scultura “Alla memoria di Giuseppe Viner” in Seravezza (con stampa di catalogo), oltre che a “Il disegno degli scultori” al Museo dei Bozzetti nel Chiostro S. Agostino in Pietrasanta.
1989
Personale a Fabiano, “Il tempo e la memoria”.
Collettive presso la Galleria “Orlando” in Forte dei Marmi, alla quale segue quella degli “Sbandieratori” presso la Sala del Coniglio in Pietrasanta, e un’altra a Torre del Lago Puccini.
Espone con diverse opere nella Biblioteca comunale di Figline Valdarno, “Artisti per il disarmo”, con il catalogo a cura dello storico dell’arte Raffaele De Grada e organizzata da Poli Natali Cassola e da Silvano Tartarini, poeta; sopra un dipinto di Giovannetti “Il volo della pace” la nota scrittrice Natalia Ginzburg scrive di bianco: “Abbiamo la speranza che finalmente le armi nucleari spariscano dalla terra”.
Soggiorna e dipinge ad Aliano, il paese dei Calanchi, dove Carlo Levi visse ed ambientò il suo libro “Cristo si è fermato a Eboli”: nasce, per l’occasione, una serie d’opere legate al chiarismo. A fine anno espone in Francia presso la Saletta “Le Sarrasin”, a Savigny, varie opere provenienti da ‘personali’ italiane precedenti: tipo “Il tempo e la memoria”, “Estate sotto la neve con figure venuta da lontano” e “Il volo del nibbio”.
1990
Personale a Fabiano, “Le stagioni delle luci accese”, sotto il patrocinio dell’Associazione Ars et Scientia di Firenze. Su “Il Dialogo” esce un articolo di Lodovico Gierut che ne analizza il percorso: “Le luci accese di Gian Paolo Giovannetti non sono quelle delle città spersonalizzate, ma sono segnali veri e propri riportati sulla tela, incastonati in quei gruppi di case della sua montagna, dentro cui c’è tutta una vita che pulsa: c’è il pensionato, c’è il bimbo, c’è la semplicità delle piccole e grandi cose, c’è la famiglia, c’è l’artigiano, c’è il cavatore”. E’ lui stesso ad affermare che: “… provenendo da Seravezza, di notte, col freddo intenso e con la montagna coperta d’un sottile strato di neve, Giustagnana e Fabiano – sotto le luci – parevano fondersi in un unico paesaggio silenzioso ed irreale”.
Personale nella Cappella Medicea in Seravezza, dal titolo “Dipinti”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune.
Esegue due ampi lavori su tela commissionati da Don Florio Giannini, “La lavanda dei piedi” e “Il Cenacolo”, che attualmente si trovano nel Refettorio della Chiesa di S. Antonio a Marina di Pietrasanta.
Sempre in questo periodo il pittore visita la Sardegna ed esegue diversi disegni di paesaggio.